‘AMIATA CALLING’: L’Amiata chiama! L’11 maggio una giornata di lotta in difesa della montagna

Manifesto di convocazione della manifestazione dell'11 maggio 2013
Amiata Calling!!

Mentre l’Enel continua a lavorare al cosiddetto ‘Piano di riassetto di Piancastagnaio’ e dopo gli annunci trionfalistici sull’apertura del cantiere per le due centrali di Bagnore4, il coordinamento SOS Geotermia si è riunito il 21 marzo us in assemblea pubblica, peraltro partecipatissima, che ha approvato la proposta di una giornata di mobilitazione che abbia carattere nazionale da farsi il giorno 11 maggio prossimo.

Su impulso dei cittadini e dei comitati, SOS Geotermia ha redatto un appello nazionale, che riportiamo di seguito, a cui hanno già dato significativa adesione associazioni, gruppi, sindacati, sia nazionali, che regionali e territoriali.

Primo firmatario è Don Gallo che avevamo già incontrato e che ci aveva esortato ad essere ‘partigiani dell’Amiata e difendere la Terra’, seguono adesioni di rilievo nazionale come il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, promotore dei referendum vinti sulla ripubblicizzazione dell’acqua che continua nella battaglia, ma anche associazioni e sindacati nazionali, come il Forum Ambientalista, ATTAC, l’USB ed i Cobas; l’elenco è lungo e ‘qualificato’, contando che ancora non è avvenuto il lancio dell’iniziativa.

Da oggi lanciamo pubblicamente l’appello a tutte le associazioni, comitati, gruppi, partiti, ecc. invitandoli ad aderire e partecipare alla manifestazione nazionale dell’11 maggio sull’Amiata.

Invitiamo tutti i cittadini dell’Amiata a partecipare al prossimo incontro che si terrà il 5 aprile e a collaborare con il coordinamento per la riuscita della giornata dell’11 maggio.

Di seguito l’appello:

IL MONTE AMIATA – la montagna sacra, cuore dell’Italia – DIVENTI IL CENTRO DA CUI RIPARTIRE PER LE LOTTE COMUNI

La geotermia sul monte Amiata non è né pulita, né rinnovabile, né innocua, come dimostrato dalle stesse ricerche effettuate dalla Agenzia Regionale di Sanità:

  • tonnellate di inquinanti fuoriescono dalle centrali geotermiche che concorrono a contaminare aria, terreno e falde ed entrano nel ciclo alimentare fino all’uomo;
  • incremento della mortalità rispetto alle aree limitrofe e al resto della Toscana con un aumento statisticamente significativo del +13% per gli uomini e altre gravi patologie;
  • depauperamento e inquinamento -soprattutto da arsenico- del bacino idropotabile amiatino con il rischio concreto della sua scomparsa e/o impossibilità per l’uso potabile;
  • Diciamo basta alle centrali geotermiche Enel in Amiata, ma anche alle possibili future autorizzazioni ad altre compagnie!

FERMIAMOLI ORA, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!

MORATORIA IMMEDIATA DI TUTTA L’ATTIVITA’ GEOTERMICA IN AMIATA!

L’11 MAGGIO 2013 TUTTI IN AMIATA

PER UNA GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE

A DIFESA DELLA NOSTRA TERRA

Questo il programma della giornata:

  •  dalle 10,30 alle 12,30 ad Arcidosso (GR) in Piazza Indipendenza: L’Amiata accoglie i comitati, assemblea/incontro in piazza;
  • alle 14,00 in Località Aiuole, a pochi km tra Arcidosso e S.Fiora, Concentramento e Corteo fino al cantiere della centrale geotermica di Bagnore 4;
  •  

    dalle 16,30 ad Arcidosso (GR) in Piazza Indipendenza, Manifestazione/Assemblea con interventi e testimonianze sulle varie esperienze di lotta dei comitati e associazioni partecipanti;

  • dalle ore 18,00: Festa e musica in piazza.

SCARICA LA LOCANDINA IN FORMATO A3 (colori e bianco/nero, file zippato 11,6 Mb) oppure in FORMATO A4 (colori e bianco/nero, file zippato 5,6 Mb)

Emissioni geotermiche e salute in Toscana: la fine di una favola

logo Coordinamento Sos Geotermia
Coordinamento Sos Geotermia

Al VII Congresso Nazionale di Medicina Democratica, svoltosi a Milano dal 16 al 18 febbraio 2012, è stato presentato dall’epidemiologo dott. Valerio Gennaro dell’Istituto Tumori di Genova una relazione, di cui si può leggere la sintesi sotto, che conferma la realtà preoccupante segnalata dallo studio sulla salute delle popolazioni residenti nei comuni geotermici dell’Amiata, tra le provincie di Grosseto e Siena.

Emissioni geotermiche e salute in Toscana: la fine di una favola

Premessa: Chi sente parlare di geotermia associa questo tipo di energia a qualcosa di ecologico, rinnovabile e pulito. In Toscana si assiste invece a emissioni di arsenico, acido solfidrico, antimonio, boro, mercurio, ecc. con conseguenze negative per l’economia, l’ambiente e la salute umana. Dopo circa quaranta anni l’Agenzia Regionale Salute della regione Toscana (ARS), su pressione della popolazione, ha pubblicato uno studio epidemiologico  dove gli eccessi di malattia e mortalità vengono sbrigativamente attribuiti a “stili di vita sbagliati”. Noi abbiamo riesaminato criticamente lo studio ARS cercando di vedere se questi inquinanti potevano essere associati a danni all’ambiente ed alla salute umana della popolazione esposta alla geotermia.

Materiali e Metodi: Lo studio ARS valuta lo stato di salute delle popolazioni geotermiche delle province di Pisa, Siena e Grosseto rispetto ai comuni limitrofi nel raggio di 50 chilometri. Analizza lo stato di salute dal 1980 al 2006 utilizzando i dati regionali di sanità. Divide il territorio esposto in due zone: zona geotermica Nord (zona di Larderello, Pisa) e zona geotermica Sud (zona Monte Amiata, Siena e Grosseto).

Risultati: Pagina 162 (“Considerazioni sui risultati delle analisi della mortalità”): “L’uso della mortalità del periodo 2000-2006 come descrittore dello stato di salute della popolazione è ragionevolmente giustificata dal fatto che tale periodo è sufficientemente distante dall’entrata in funzione della maggior parte degli impianti geotermici (anni ‘80), ed anche in ragione del tempo d’induzione-latenza della maggior parte dei tumori e delle malattie croniche. Negli uomini la mortalità generale osservata nell’intera area geotermica mostra un eccesso statisticamente significativo rispetto sia a riferimento locale sia al riferimento regionale.” Tabella 6.1.1(pag. 80): stima un eccesso di mortalità (rispetto al valore atteso) di 99 casi (+131 nei maschi e -32 nelle femmine); ciò equivale a 14 decessi all’anno in più in tutta l’area geotermica (dato confermato Ass. Bramerini, 28 dicembre 2010). Questo valore sale a 171 negli anni 2000-2006 nella zona geotermica Amiatina. Grafico (pag. 81): conferma che la mortalità generale dell’Area Sud risultava più elevata fino al 1979, quando l’attività geotermica non era ancora del tutto sviluppata e quindi gli eccessi di mortalità erano da imputarsi alla pregressa attività mineraria locale. Nei decenni successivi la mortalità generale è aumenta in tutta l’area Sud ed in modo statisticamente significativo; di conseguenza, essendo negli ultimi anni ridotto l’effetto dello sfruttamento minerario è evidente che tali eccessi vadano attribuiti ad altre cause e non in “stili di vita”. La letteratura scientifica internazionale dimostra che lo stile di vita influenza in modo chiaro la mortalità e l’incidenza delle patologie cardiovascolari, patologie che invece nella zona geotermica sud sono in netto calo. Pag. 88 (“analisi di tutti i tumori”): si evince un aumento statisticamente significativo nel complesso dei tumori negli ultimi sette anni presi in considerazione, aumento non più attribuibile all’attività mineraria per i motivi detti sopra. Allegato 6 (“Risultati staticamente significativi delle analisi di correlazione geografica tra dati ambientali e dati sanitari”): si riconoscono patologie e mortalità in alcune zone delle aree geotermiche in relazione alle concentrazioni degli inquinanti presenti in quelle zone ma non si specificano i comuni presenti nei percentili.

Conclusioni: Per capire le cause ed interrompere gli eccessi di mortalità e le patologie riscontrate nelle differenti comunità locali, le popolazioni, gli amministratori e la comunità scientifica devono analizzare urgentemente i risultati di questo studio, includendo: verifiche, integrazioni ed aggiornamenti.

L’acqua inquinata di Montelaterone, Monte Amiata (Gr)

 

Vista del paese di Montelaterone
Montelaterone

Giro una news dall’Amiata, la cui acqua oltre ad essere inquinata dalla geotermia e altre schifezze varie, viene riempita anche di gasolio e di (scusate il francesismo) merda.

Cari amic@

condivido con voi questi fatti che riguardano l’acqua di casa mia e non solo, perché da Montelaterone – comune di Arcidosso (Grosseto, nella rosa Toscana) vorremmo fare sentire la voce della gente e stiamo cercando di capire che fare.

Sabato 1 ottobre, intorno alle 15 dal rubinetto di casa mia mi accorgo che esce acqua che puzza terribilmente di gasolio. Tempo di verificare che anche la mia vicina ha lo stesso problema e chiamo l’acquedotto del Fiora. Mi risponde un tecnico che mi chiede se ho serbatoi o cisterne (non le ho), mi dice che mi avrebbe chiamato il giorno dopo per sapere se puzzava ancora. Gli faccio notare che la cosa è seria e che non ci piantino qui fino a lunedì. Alle 8 di domenica 2 mi chiamano, confermo che l’acqua puzza e che anche in altre parti del paese puzza; mi assicura che mandava subito un tecnico. Alle 9 richiamano (probabilmente qualcuno dell’acquedotto che voleva sapere, magari il tecnico che doveva venire, Diego non ricorda) riconfermiamo il tutto. Poi non sappiamo più niente. In paese le nonnine dicono che dei tecnici sono andati ma le voci sono vaghe: pare che un tecnico sia passato dicendo non bevete l’acqua che c’è gasolio; la gente si informa col passaparola, qualcuno non se ne era accorto, i mie fiori annaffiati sabato hanno tutti gli apici appassiti, qualcuno lamenta bruciore agli occhi ed alla gola a seguito dell’uso dell’acqua.

Lunedì 3 di mattina non si sa niente di ufficiale, chiamo io l’acquedotto e faccio notare che l’acqua non è potabile ma nessuno sa niente, il Fiora non ha comunicato nulla, la signorina che risponde mi legge un comunicato che è autorizzata a rendere noto: l’acqua non è potabile per presenza di gasolio per cause da definire… mi dice quello che le ho detto io!!! Le faccio notare che è pazzesco che lo dicano solo a chi chiama e che c’è gente che non lo sa e beve e usa l’acqua. Dopo averla salutata scrivo ai giornali, almeno speriamo che lo dicano loro!!

In paese intanto già dalle 8,30 in piazza c’era un’autobotte con l’acqua potabile (bisognava andarsela a prendere, qualcuno fa notare agli addetti alla distribuzione che gli anziani non erano in grado di rifornirsi per un giorno intero). Verso le 11 arrivano gli addetti del comune con l’ordinanza del sindaco dove si vieta l’uso dell’acqua. Martedì portano l’acqua con consegna più capillare in sacche di plastica.

Il divieto d’uso viene revocato giovedì 6 ottobre, ma chi non abita in paese nemmeno lo viene a sapere. Giovedì al tg locale il presidente del Fiora si vanta d’averla bevuta e dice che era buona!!

Oggi 11 ottobre, sempre attraverso un amico, vengo a sapere che l’acqua non è di nuovo potabile!!

Il mio vicino di casa che conosce qualcuno dell’acquedotto dice che oltre all’infiltrazione del gasolio c’è stato anche un passaggio di batteri forse perché la stessa casa da cui è fuoriuscito il gasolio ha sopra alla sorgente anche gli scarichi fognari! In piazza alle 19,30 trovo di nuovo l’autobotte che distribuisce acqua potabile.

La mattina seguente, 13 ottobre, chiamo nuovamente l’acquedotto e la centralinista mi dice che l’acqua non è potabile, le chiedo i motivi e non me li sa dire ma mi spiega che l’acqua non è potabile ufficialmente dal 3/!0 !! Sentendo mi stupisco non poco: ma come, il 6 c’era stata la revoca del divieto d’uso e la dichiarazione di potabilità e per voi l’acqua invece non è mai stata più potabile dal 3?? Sì – mi risponde – a noi l’acquedotto non ci ha mai detto che l’acqua era tornata potabile! Perplessa, con mio marito decidiamo che è l’ora d’andare dal sindaco.

In comune troviamo un assessore, che già sta parlando dell’acqua di Montelaterone (sono stati tempestati di telefonate!), che ci spiega che il Fiora ha, in autonomia, mandato la sera precedente l’autobotte a Montelaterone senza comunicare nulla al Sindaco e che loro solo quella mattina avevano ricevuto comunicazione che dagli ultimi prelievi avevano rilevato alla cannella del cimitero la presenza di batteri coliformi, ma non nei due serbatoi di raccolta, ed invitavano il sindaco a dichiararenon potabile tale cannella. Per gli amministratori quindi il Fiora si era reso responsabile (inviando l’autobotte in cima al borgo) dell’allarme provocato in paese per un eccesso di zelo.

Faccio notare all’assessore che dove si dice della cannella inquinata c’è un invito a controllare l’acqua della zona (quella a valle, come ilcimitero) perché esattamente a 30mt di tubo ci sono delle case e che non sarebbe eccesso di zelo fare prelievi anche lì!! Non commenta.

Per inciso, nella stessa mattinata vengo a sapere che l’Acquedotto del Fiora dopo le analisi positive sugli idrocarburi per le successive ha cambiato, dopo anni, laboratorio analisi, … come mai??

Ce ne torniamo a casa perplessi e con la sensazione di essere immersi in qualcosa di torbido.

Beviamo o non beviamo? Preferiamo ancora di no! Magari con qualchealtro paesano ci pagheremo delle analisi private, e, come tanticontinueremo a dover comprare acqua “privata”……. E pensare che sonostata un’attiva sostenitrice dell’acqua del rubinetto, del “no Plastica”e dei “due Sì per l’acqua bene comune!”……. Ironia non del caso: alle ore18.00 il mio telefono squilla ed una simpatica voce mi propone diacquistare (ma in super promozione) un sistema di filtraggio dell’acqua….. dove c’è il cadavere girano gli avvoltoi!

Per rendervi conto dell’omertà dell’azienda Acquedotto del Fiora e della sua palese intenzione di sviare e confondere leggetevi quello che venne pubblicato su Fiora News:

http://www.fiora.it/news/comunicati-stampa/383/l_acqua-di-montelaterone-e-potabile.htm

Quello che noi abitanti vogliamo sapere – perché paghiamo un servizio, perché beviamo l’acqua noi ed i nostri figli, perché l’acqua è un bene di tutti e va gestito nel massimo della trasparenza – è:

DA QUANTO TEMPO c’era l’ infiltrazione di gasolio? E la presenza di batteri coliformi? Da quanto non controllavano le sorgenti? Perché non rendono pubbliche le analisi ed i tempi in cui vengono fatte? Perché non ci informano in maniera adeguata? Se il gasolio ed altro è entrato nella sorgente vuol dire che essa non è protetta dagli agenti esterni e ciò mi sembra grave!! Qualsiasi cosa vi può penetrare. (Come devono essere tutelate le sorgenti? Dove sono ubicate quelle che servono tutta la zona Montelaterone, Case Rosse, Benedettini, Pergole?) Chi ha dato il permesso di posizionare cisterne di combustibili sopra una sorgente? Chi ha controllato i lavori? Ci sono presupposti per chiedere i danni e ottenere che l’Acquedotto sistemi il tutto in maniera seria?

Mi preme sottolineare alcune cose:

  • tutta la zona dell’Amiata grossetana è saldamente in mano al Pd, da tempo immemore (tipo dal 1944);
  • il presidente l’acquedotto del Fiora – Claudio Ceroni – è uno dei boss locali del Pd, ed è stato uno dei più strenui oppositori dei referendum sull’acqua del giugno 2011 (come si può leggere qui e qui, per esempio).

Questo tanto per dirne una.

Fra un po’ inizierò a raccontare altre chicche della zona amiatina, come il fatto che “grazie” alla Geotermia si muore di tumore – in media – il 13% in più che nel resto della Toscana; o come vengono trattati i profughi in fuga dalla Libia dall’Arci provinciale, un vero e proprio business del profugo

A presto e buone letture.