“Internet Bene Comune” al Teatro Valle senza i protagonisti

Volantino di presentazione di "INTERNET BENE COMUNE o CATTURA E SORVEGLIANZA DELL’INTELLIGENZA COLLETTIVA?" al Teatro Valle Occupato a Roma sabato 5 ottobre
INTERNET BENE COMUNE o CATTURA E SORVEGLIANZA DELL’INTELLIGENZA COLLETTIVA?

Leggo con interesse che sabato scorso, al Teatro Valle Occupato di Roma si è tenuto un interessante incontro dal titolo “INTERNET BENE COMUNE o CATTURA E SORVEGLIANZA DELL’INTELLIGENZA COLLETTIVA?“.

Un dibattito necessario, visto quel che si è appreso ufficialmente con il “caso Snowden“. Un incontro in cui ragionare su come comportarsi, oggi, nell’usare Internet come piattaforma di comunicazione di chi si ribella – in tanti modi diversi – al sistema di cose presenti.

Quindi, prima di tutto, complimenti a chi organizzato la cosa: era, ed è, necessaria.

Appreso dell’evento sono andato a vedere chi partecipava:

Federico Primosig attivista e filosofo, Carlo Formenti, Jeremie Zimmerman, Maurizio Lazzarato, Stefano Rodotà (uau), Evgeny Morozov, Smari McCarthy, Francesca Bria, e l’onnipresente Bifo; cioè intellettuali, ex attivisti. Pensatori, insomma. Benissimo.

E la ciccia? C’è ovviamente, quell@ del Teatro Valle mica sono degli ingenui!

“Ore 18:30

Seguirà una tavola rotonda su Il ruolo di Internet per i movimenti sociali, l’organizzazione dal basso e la partecipazione dei cittadini alla politica” a cui parteciperanno molte importanti esperienze politiche e di movimento italiane e internazionali quali la Costituente dei beni comuni, Laboratorio Acrobax, Movimento 5 Stelle, Partito Pirata islandese, La Citizen Foundation islandese, Movimento passe livre Brazil e il M15 spagnolo.

La tavola rotonda sarà moderata dal Teatro Valle Occupato”.

Evviva, anche “il Movimento” prende la parola, ci voleva qualcuno che parlasse della comunicazione in Internet partendo dal punto di vista di chi la fa, la comunicazione.

Quindi tutto bene, finalmente un’iniziativa in cui si vola alti – con la teoria portata dagli intellettuali – ma anche bassi – con la pratica di chi le cose le fa.

Eppure c’è qualcosa che non mi tornava, in quest’iniziativa. Il solito rompicoglioni, mi son detto. Mi sono andato a rivedere gli interventi – tutte persone di alto livello, preparate, che hanno anche fatto cose importanti. E quindi, che mi manca?

Mi manca, in questo bell’incontro di Movimento, chi, nel Movimento, da anni – e per anni si intende qualcosa che va dai 20 ai 12 – tiene in piedi l’infrastruttura della rete del Movimento italiano (e non solo).

Di chi sto parlando?

  • di Isole nella Rete (http://www.ecn.org), che è sul web ed offre spazio al movimento dal 1996 (e come BBS da ben prima);
  • di Autistici/Inventati (http://www.autistici.org), che offre anche di più ormai dal 2001:
  • senza parlare di quegli hacklabs – il Freaknet di Catania su tutti, perché il più anziano (http://www.freaknet.org/hacklab/), e Avana di Roma (http://avana.forteprenestino.net/); ma ce ne sono pure altri, a Firenze, Torino, Milano … – che, pure loro, da decenni offrono spazio, cultura, in/formazione sul mondo dell’informatica e della rete. DENTRO il Movimento.

Loro non ci sono. Loro sono quelli che fanno il grosso del lavoro, che hanno le competenze tecniche – e POLITICHE – ma che non vanno fatti parlare.

Perché? Boh, ormai l’unica risposta possibile è questa: non c’è un motivo.

O forse si: perché è gente che NON è in una CORRENTE del Movimento, ma le attraversa tutte. E quindi – tanto per parafrasare il titolo del convegno – “anche se è un bene comune non si può sorvegliare e catturare nelle maglie delle identità”.

 Ancora? Che tristezza…

Mela marcia. La mutazione genetica di Apple

Mela marcia

La mutazione genetica di Apple

di NGN

Mela marcia
Mela marcia

Hanno sfondato la porta di casa con la furia devastatrice delle teste di cuoio. Hanno rovistato nell’appartamento del blogger californiano Jason Chen sequestrando computer e archivi. Il tutto per venire a capo del giallo della scomparsa di un segretissimo prototipo di iPhone 4, dimenticato in un bar “per una birra di troppo”.

Nata in un garage con la bandiera dei pirati sventolante, creata da un ex hippy e da un hacker, oggi Apple lancia strali contro i software liberi, promuove crociate antiporno e dichiara dissanguanti guerre di brevetti. Sullo sfondo pulsano la guerra dei formati, del web e delle libertà digitali. Apple non è più l’azienda dei creativi che anni fa ci esortava con il Think Different, ma il peggior nemico dell’underground digitale, come dimostra il blitz contro il blogger di Gizmodo che ha realizzato lo scoop dell’anno: le foto in anteprima dell’iPhone 4G. Mela Marcia parte da questa vicenda per sviscerare cosa si nasconde dietro alla mutazione di Apple: la mania della segretezza, l’astuto ruolo del messia laico Steve Jobs, il potere del marketing aggressivo e il bluff dell’iPad. Il volume è completato dalla storia del giornalismo 2.0 nell’era di blogger coraggiosi e di “gossip merchant”.
Mela marcia è anche un libro interattivo: grazie ai codici QR sparsi nel testo è possibile accedere ad approfondimenti e filmati in rete, tramite uno smartphone e un’applicazione (rigorosamente free).

NGN è formato da
Ferry Byte, cyber-hacktivist della prima ora, fondatore della mailing list Cyber Rights. È autore di I motori di ricerca nel caos della rete.
Mirella Castigli scrive su Pc Magazine, Computer Idea e ITespresso.it dal 2000.
Caterina Coppola, editor di Gizmodo Italia e giornalista presso la redazione di Gay.it.
Franco Vite, storico ed esperto di GNU/Linux, tiene corsi sui software liberi.

128 pp. – Illustrato

ISBN 978-88-95029-40-5

Questo libro non finisce qui. È un continuo work in progress pensato per non restare chiuso tra due copertine, ma per continuare a raccontare storie (di Apple, ma anche di moltissime altre aziende, realtà e situazioni dell’IT) di cui di solito non si parla.
Per sapere come continua la storia andate su nessungrandenemico.org