Quella è la frase che leggiamo tutte le volte che entriamo in un
tribunale, o che vediamo alla televisione quando passano immagini di tribunale.
Non
ci dovrebbe essere bisogno di spiegare che è una balla. Qualsiasi
persona dotata di un minimo di intelligenza critica dovrebbe sapere,
probabilmente per averlo provato sulla propria pelle, che la legge è
uguale per tutti, ma c’è chi è più uguale degli altri.
Onestamente
non ho voglia di fare esempi, ché per me è finito il tempo della
pedagogia, non ne ho più voglia. Ma dovrebbe bastare dire "Porto
Marghera" , "Amianto", "Diossina", "Camorra", "Mafia", "Piazza
Fontana", "Piazza della Loggia", "Italicus", e bla bla bla.
Da ieri sera abbiamo un altro nome da mettere tra "", ed è "Scuola Diaz".
Chi si aspetta altro da quello che è stato deciso è, perdonatemi, uno sciocco. Come minimo.
Aspettarsi che il potere giudichi il potere è folle o idiota.
Ieri
è stata messa l’ennesima pietra sulla tomba di "giustizia", ed è stata
detta un’altra cosa intressante, per chi ha orecchie attente:
è
iniziata la crisi, una crisi seria, in cui si perderanno milioni di
posti di lavoro, in cui i soldi basteranno giusto per pagarsi lo
stretto necessario e non è detto, in cui i tagli colpiranno a 360 gradi
ma soprattutto i servizi pubblici. Si starà peggio, e di parecchio, e
la gente inizierà, forse, a tornare in piazza, a protestare, a
pretendere diritti.
Ecco, quando tornerete in piazza ricordatevi
che i signori che avrete di fronte saranno gli stessi che la sera del
21 luglio 2001 entrarono nella scuola Diaz a Genova e massacrarono
tutti e tutte quelle che si trovarono davanti, giovani, adulti ed anzini, mettendone una decina in
fin di vita. Per giustificare quell’azione portarono delle bottiglie molotov dentro la scuola, per poter dire – come poi fecero – che lì dentro c’erano i "black bloc".
Questi signori, i capi della polizia italiana e dei servizi segreti, saranno lì ad aspettarvi, pronti a tutto e a fare di tutto.
Intoccabili, al di sopra della legge, cittadini al di sopra di ogni sospetto.