Nascondiamo la munnezza sotto il tappeto

Migranti
Migranti

Sono successe un tot di cose nel nostro paese in questi giorni. Alcune sono state poste sotto i riflettori mediatici in maniera parossistica; altre sono state si è no accennate, per poi finire nel dimenticatoio, sotto il tappeto, appunto.

Intanto la querelle Rudy, cioè l’ennesima figliola che si sarebbe concessa a pagamento al nostro Presidente del Consiglio. Non sarà l’ultima, non è stata la prima.

Repubblica di venerdì gli ha dedicato le prime 9 (nove) pagine, con tanto di verbali, commenti, articoli, chiose, esternazioni, starnazzi, frizzi e lazzi. Gli altri giornali non li ho letti, ma alla fine manco repubblica, che ho iniziato a degnare di uno sguardo da pag. 10.

A che serve questa campagna contro Berlusca? Dovrebbe servire a spingerlo via dallo scranno del potere, facendo vedere a tutt@ quant’è corrotto – pure le minorenni! – quanto poco si interessa del paese, etc etc.

A mio modestissimo avviso il risultato è esattamente il contrario: l’italiano media – ignorante, macho, segaiolo – invidia questo over 70 ricco, scopatore, barzellettaro impenitente; “uno di noi” che ha avuto successo, che non paga le tasse ed è sboccato; fa scherzi da caserma ed è un tipo alla mano.

L’esatto contrario del politico classico, soprattutto se di sinistra: intellettuale, con la puzza sotto il naso, incomprensibile, borioso. Uno che arriva dai quartieri alti – lo si capisce appena attacca a parlare – pensate a Bertinotti, mortacci sua.

Il risultato di questa campagna – mediatica, quindi sul terreno più congeniale al Silvione  – è che sempre più gente sarà solidale con lui, attaccato da questi invidiosi di un uomo di tanto successo, in tutti i “campi”.

D’altro canto risulta strano che proprio in questi giorni si sia parlato tanto – e quasi esclusivamente – di sta fuffa, e quasi per nulla, per esempio, di altre cose, a mio avviso molto più serie e gravi. Vediamo quali.

Dal blog di Loredana Lipperini apprendo che proprio in questi giorni il governo italiano sta tirando l’ennesima mazzata – seria, grossa – a quel che resta del nostro stato sociale. Cito:

Sarebbe bello sapere perchè se ne parla così poco.
Per vostra informazione, i tagli previsti in materia di Welfare dalla legge di stabilità 2011, il provvedimento che ha preso il posto della Finanziaria, sono i seguenti:
–  fondo per anziani non autosufficienti: passa dai 400 milioni di euro del 2010 a zero nel 2011.
–  politiche di sostegno alla famiglia: da 185 milioni di euro a 52 (-70%)
–  politiche  per la gioventù:  da 94,1 milioni a 33 (-66%).
–  fondo per  le politiche sociali: da 435,2 milioni a 75,3.
–  contributo per la  ricerca per il settore della Sanità pubblica: da 91,9 milioni a 18,4.
–  stanziamento per il ministero della Salute:  un miliardo e 259 milioni di euro, con una riduzione di 957 milioni (-43,2%) rispetto al 2010. Nel 2012 è previsto un taglio di spesa di ulteriori 10 milioni, e nel 2012 di altri 18 ad un livello di un miliardo e 231 milioni.

Dove sono i titoli in prima pagina, su questo argomento?

Sono cifre che fanno paura, ad iniziare da quello ZERO del fondo per anziani non autosufficienti. Guarda caso proprio il business delle badanti, di cui si parla poco o nulla, di cui – personalmente – non ricordo un’inchiesta degna di questo nome, di cui non mi stupire avesse messo le mani la mafia.

Di questo disastro sociale – ma tanti altri sono passati sotto silenzio o quasi – Repubblica & C. – grandi oppositori del Berlusca – non fanno cenno. O forse lo fanno, per diritto di cronaca, a pag. 43, sotto una bella pubblicità di pellicce o di gioielli.

Altra storia: pochi giorni fa sbarcano a Catania 131 migranti, molti di loro palestinesi. Che gli succede? Cito:

Immagina di essere fuggito da un paese in cui il “vicino di casa” decide di essere il proprietario di ogni granello di sabbia che sta sotto le tue scarpe. Immagina un muro lungo migliaia di chilometri che divide famiglie e ingabbia la mobilità. Immagina che i campi che coltivavi, l’università che frequentavi, il progetto che perseguivi, se li siano portati via, ti siano stati sottratti. Immagina poi che questo vicino, un pò esuberante, stia piano piano costrurendo quartieri interi al posto delle case tue e dei tuoi fratelli. Ecco, immagina di essere un palestinese che di fronte a tutto questo parte per raggiungere quell’Europa che spesso tuona moniti (mai troppo convinti) contro questa situazione. Immagina quindi di riuscire a fuggire e ad approdare faticosamente sulle coste italiane per poi venire rinchiuso in un impianto sportivo adibito per l’occasione a gabbia. Immagina poi di vedere le auto dell’Onu, che pure hai visto spesso girare per le strade di Ramallah (e hai sentito dire che “quelli” tutelano i diritti e lo fanno con il mandato dei paesi che “stanno in alto”), bloccate fuori dai cancelli senza che possano neppure rivolgerti una parola, verificare le tue condizioni, fornirti delle informazioni. Immagina poi che tutto questo si concluda con un volo charter che ti spedisce in Egitto, un paese diverso dal tuo perchè le autorità, o meglio, qualcuno al posto di chi doveva decidere secondo la legge, hanno deciso che Palestina non si può dire, è troppo facile.
Sei sei riuscito ad entrare in questo incubo allora benvenuto a Catania, 26 e 27 ottobre 2010. (Fonte Melting Pot Europa)

E’ quello che è successo a 68 dei 131 di cui sopra, che senza avere manco la possibilità di spiegare chi erano – magari dei rifugiati politici – sono stati presi e deportati seduta stante in Egitto. W la democrazia!

Bene, fate una ricerca su un motore di ricerca per questa vicenda, e vedete chi se n’è occupato. Sicuramente Amnesty International, che ha chiesto l’apertura di un’inchiesta. E tutti gli altri quotidiani anti Berlusca? Che fine hanno fatto?

Tutte ‘ste paginate su Rudy e fuffa varia, saranno mica fumo con cui coprire le cose serie che succedono nel nostro paese?

Una risposta a “Nascondiamo la munnezza sotto il tappeto”

  1. Completo l’informazione dettagliata ed accurata aggiungendo che qualcuno si è rotto le palle leggendo quel giornalaccio e ha ottenuto lo strabiliante risultato di constatare che Repubblica ha dedicato 93 (novantatre) prime pagine alla d’Addario. I commenti ce li possiamo risparmiare o no?

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