Giorgiana Masi

Domani si affronteranno, in svariate piazze di Roma, i manifestanti pro o contro dico, famiglia, patria, nazione e via a stronzzeggiar cantando.

Pochi si ricorderanno, invece, di un triste anniversario, che proprio domani arriverà a 30 anni:

l'anniversario di un omicidio di stato, uno dei tanti che in questi decenni di "repubblica" hanno insanguinato il paese.

Il 12 maggio 1977 veniva uccisa a Roma, dagli agenti in borghese di Kossiga (Boia!), la companga Giorgiana Masi, 19 anni, studentessa del liceo Pasteur, con un colpo alla schiena.

Giorgiana Masi

Dopo le soliti infamanti accuse al movimento, foto alla mano viene dimostrato che a sparare furono agenti in borghese e in divisa. Nonostante questo, ma nessuno è stato perseguito.

Domani a Roma si terranno molti appuntamenti per ricordare Giorgiana e tutti i compagni e le compagne uccisi dalle democratiche istituzioni repubblicane.

 

 

SABATO 12 MAGGIO – PRESIDIO A PONTE GARIBALDI

12 maggio del '77 Giorgiana Masi veniva uccisa per mano delle squadre speciali dell'allora Ministro degli Interni Cossiga. Si festeggiava l'anniversario della vittoria nel referendum sul divorzio, e si sfidava il divieto a manifestare allora decretato dallo steso Ministro degli Interni.

Il 1977 fu il momento più alto di un processo di liberazione e autodeterminazione che vide donne, giovani operai, studenti e disoccupati protagonisti di una lotta per una trasformazione reale delle stato di cose presenti, contro le stragi coperte dalla convivenza dei traditori al servizio della colonizzazione e occupazione militare statunitense, i cani da guardia del potere economico e politico responsabili di innumerevoli omicidi nelle piazze e torture nelle carcere e nei commissariati, l'oscurantismo culturale cattolico che voleva le famiglie strumento di supremazia maschile, l'oppressione e l'ingiustizia sociale, l'organizzazione burocratica delle rappresentanze politiche e sindacali, l'imperialismo devastante che aggrediva piccoli popoli per imporre la "libertà capitalista" della rapina.

Una stagione di liberazione che attraversò quartieri, fabbriche, scuole E università e penetrò profondamente nella coscienza sociale e Individuale stravolgendo in maniera radicale rapporti di lavoro, sociali, culturali, familiari. Da quella rottura è cresciuta l'ondata mondiale di protesta contro lo sfruttamento globale e devastante che ha visto milioni di persone manifestare in tutto il mondo e centinaia di migliaia di giovani scendere in piazza a Genova, dove gli stessi traditori, gli stessi cani da guardia hanno ucciso Carlo Giuliani e hanno torturato e aggredito centinaia di persone inermi.

Quella richiesta di libertà si esprime oggi nelle lotte per la casa,contro la precarietà,contro la devastazione del territorio, in difesa della legge 194 e contro i continui attacchi alla libertà di scelta della donna, per l'indipendenza dal colonialismo statunitense e dall'oscurantismo clericale, contro l'ingiustizia e la verità negata di 70 anni di massacri e assassini, contro la memoria mistificata, contro la cultura dell'intolleranza e la prevaricazione razzista. Il 12 maggio ricorderemo Giorgiana, trentesimo anniversario della morte, lo stesso giorno in cui si radunano i campioni dell'oscurantismo reazionario del Family Day nel tentativo di distruggere le conquiste che anni di lotta delle donne hanno raggiunto e di cui Giorgiana era protagonista.

Il presidio presso la lapide di Giorgiana Masi a Ponte Garibaldi avrà Inizio alle 17,30 e durerà tutto il pomeriggio.

Spazio Sociale Occupato EX 51, Compagni/e Antagonisti/e Primavalle, Ass.Walter Rossi, CSOA Ricomincio dal Faro, CSOA EX Snia, CSOA I PO,CSOA MAcchia Rossa, Collettivo Precari Roma Est, Collettivo Le Ribellule, CSOA EL "CHE"NTRO, Collettivo Precari ATESIA, CLaRO, Comitato Carlos Fonseca, PRC "Puletti", PRC "Cicinelli", Sinistra 19, Coordinamento Studenti Medi Roma Nord, Collettivo Studenti Pasteur,Collettivi Universitari Roma 3, Comitato di lotta per la Casa Centro Storico

DOMENICA 13 MAGGIO – CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE

Domenica 13 maggio 2007 dalle ore 12.00 (Giardino della Magnolia, ingressovia S.Francesco di Sales) la Casa Internazionale delle Donne dedicherà una giornata al ricordo di GIORGIANA MASI uccisa a 19 anni durante gli scontri con la polizia il 12 maggio 1977.

Il programma della giornata prevede, a partire dalle ore 12 e fino a sera:

Mostra fotografica su Giorgiana e i fatti del '77, allestita dalle/i studenti del Liceo Pasteur, la scuola che frequentava Giorgiana.

Spettacolo teatrale scritto ed interpretato dalle studente/i del Liceo Pasteur.

16.30 Incontro, dibattito, testimonianze delle donne.

Poi, come facemmo nel lontano 13 maggio 1977, dalla Casa partiremo alle 18.30 con un fiore per andare a depositarlo presso la lapide che ricorda Giorgiana Masi a Ponte Garibaldi.

info: AFFI tel. 066880850 – affiassociazione@yahoo.it

 

In questa famosissima foto di Tano D'Amico, uscita poche settimane dopo l'omicidio di Giorgiana Masi su un noto settimanale, si vede un poliziotto vestito da "manifestante", pistola in mano, tra le file della polizia.

Nonostante questa foto (e le altre scattate subito prima e subito dopo), nulla successe a chi dirigeva la piazza quel giorno. Anzi, come è poi successo dopo il 20 luglio 2001, chi era presente quel giorno fece una brillante carriera. 

 

Altri spari degli sbirri il 12 maggio 1977

Solerte tutore dell'ordine (in borghese), con la pistola in mano. 

 

Ancora spari degli sbirri il 12 maggio 1977

Solerte tutore dell'ordine (in divisa), con la pistola in mano.

 

Gli sbirri sparano alla manifestazione del 12 maggio 1977

Solerte tutore dell'ordine (in borghese), che spara verso i manifestanti.

 

Kossiga boia!

 Il mandante dell'omicidio.

  Pochi giorni dopo la morte di Giorgiana Masi, ebbe a dire in parlamento che il 12 maggio 1977 non c'erano poliziotti in borghese in piazza e che comunque le forze dell'odine non fecero uso di armi da fuoco.

 

 

3 risposte a “Giorgiana Masi”

  1. grazie Giorgiana, ricordo ancora a Bologna nei primi anni 90 una carica della polizia perchè in tua memoria
    non abbassavamo gli striscioni contro quel porco di kossiga. Una ragazzina come te con gli occhiali rotti e il viso pieno di sangue colpita da un fascista con la divisa.
    non volevi morire non avrei voluto morire al tuo posto, volevi, vogliamo vivere.
    senza retorica perdonami la sopravvivenza. Avrei voluto tu fossi qui

  2. Sul Tg delle 20 di oggi invece ricordavano il 14 maggio 1977 di Milano quando negli scontri tra movimento e polizia morì l’agente Custrà.

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