Rivera…. Rivera e…. GOL!!!!

Scatto sulla sinistra, cross al centro, arriva Rivera di piatto destro e….. GOL!!!!!!

Nel partitone patetico del primo maggio a Roma, un paio di tocchi ben fatti sono arrivati dal nostro amato Golden Boy, che ha detto:

«Il Papa ha detto che non crede nell'evoluzionismo. Sono d'accordo, infatti la Chiesa non si è mai evoluta»

E poi:

«Non sopporto che il Vaticano abbia rifiutato i funerali di Welby. Invece non è stato così per Pinochet, a Franco e per uno della banda della Magliana. È giusto così assieme a Gesù Cristo non c'erano due malati di Sla, ma c'erano due ladroni».

Apriti cielo, spalancati terra, TERRORISMO!!!, urla l'Osservatore Romano.

E si che se si va in rete si trovano siti, blog, associazioni e quant'altro, che dicono cose ben peggiori!
Se si va in libreria, poi, si trovano libri pubblicati non da case editrici anarchiche, che attaccano ben più duramente e profondamente la chiesa cattolica, vedi Piergiorgio Oddifredi, "Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)", Milano, Longanesi, 2007.

Ma il nostro calciatore le sue cose le ha dette nel concertone del primo maggio, di fronte a centinaia di migliaia di persone dal vivo, e qualche milione via tivù.

E allora PANICO!

 
Fino a quando la verità la si dice tra pochi accolti, tra pochi eletti dissenzienti, in circoli ristretti, allora va bene, siamo in una democrazia….
 
Ma GUAI a dire la verità su quella cancrena che è la chiesa cattolica di fronte alla Massa!, che finisci per essere un terrorista, un pericoloso sovversivo, IN GALERA!

Allora andiamo a vedere un paio di cose che ci dice il buon Oddifredi (che ho appena finito di leggere e che consiglio a tutt*, che è divertente e illuminante, in taluni passaggi).

 

Oddifredi parla della relativamente nota vicenda della pedofilia nella chiesa cattolica, e dice:

«Un'idea dell'ordine di grandezza degli abusi si deduce dal fatto che, nei soli Stati Uniti, fino al 2003 erano state presentate 11.000 denunce contro 4400 preti, che avevano portato a risarcimenti pari a un miliardo (!!) di dollari e alla letterale bancarotta di tre diocesi.»

Che già sarebbe abbastanza agghiacciante, non fosse che:

«Il Vaticano sapeva benissimo che la perversione sessuale covava nei suoi ranghi, ed era da tempo corso ai ripari per evitare che venisse scoperta. Già nel 1962 (!!), infatti, il Sant'Uffizio del Papa Buono Giovanni XXIII aveva emanato la disposizione segreta "Crimen Sollicitationis" (Il Crimine di Sollecitazione), in cui si istruivanoi vescovi a proposito dei preti che facevano avances sessuali ai fedeli durante la confessione, o che peccavano di bestialità, pedofilia o omossessualità. In particolare, si ordinava di mantenere sui fatti scoperti un segreto totale, comprendenti anche i nomi delle vittime degli abusi, pena la scomunica: la quale, paradossalmente, veniva dunque comminata non per la perpretazione dei delitti, ma per la loro divulgazione!. Quarant'anni dopo, il 19 maggio 2001, nella lettera ai vescovi di tutto il mondo "De Delictis Gravioribus" (Circa i Delitti più Gravi), il cardinale Ratzinger confermava ufficialmente che la disposizione segreta era rimasta "fin'ora in vigore", e reiterava che i delitti contro il (per lui) sesto comandamento commessi "mediante sollecitazione, nell'atto o in occasione o con il pretesto della confessione", oppure "da un chierico con un minore" erano "di competenza esclusiva della Congregazione per la Dottrina della Fede" e "soggetti al segreto pontificio".
L'esistenza della "Crimen Sollicitationis", che copriva anceh se stessa col segreto totale, non venne alla luce che nel 2003, durante uno dei processi relativi allo scandalo, e la conferma delle disposizioni da parte di Ratzinger portò alla sua incriminazione agli inizi del 2005 da parte di una Corte distrettuale del Texas, per connivenza nei reati e ostruzione alle indagini. Ma il 26 settembre dello stesso anno il ministro della Giustizia degli Stati Uniti ordinò al tribunale di archiviare la pratica perché, essendo nel frattempo diventato Papa, Ratzinger ora gode di immunità in quanto capo di Stato e il procedimento sarebbe "incompatibile con gli interessi della politica estera degli Stati Uniti».
Pagg. 220-221

Che dire di sta gente, se non tutto il male possibile?

Ma quanto sopra è solo una piccola, piccolissima porzione, anche se indigesta, di tutta la merda di cui si potrebbe ricoprire la chiesa cattolica e le sue gerarchie.

Vogliamo ricordare il nunzio apostolico Pio Laghi, dencunciato dalle Madri de Plaza de Mayo perché nel corso della sua permanenza in Argentina:

«collaborò attivamente con i membri sanguinari della dittatura militare e portò avanti personalmente una campagna volta ad occultare tanto verso l'interno quanto verso l'esterno del Paese l'orrore, la morte e la distruzione. Monsignor Pio Laghi lavorò attivamente smentendo le innumerevoli denunce dei familiari delle vittime del terrorismo di Stato e i rapporti di organizzazioni nazionali e internazionali per i diritti umani.»

Scrivono nella loro denuncia che fu anche colpevole «di aver messo a tacere le denunce internazionali sulla sparizione di più di trenta sacerdoti e sulla morte di vescovi cattolici. Pio Laghi provvide, con i membri dell'episcopato argentino, alla nomina di cappellani militari, della polizia e delle carceri che garantissero il silenzio sulle esecuzioni, le torture e gli stupri cui assistevano. Questi cappellani avevano l'obbligo non solo di confortare spiritualmente gli autori dei genocidi e i torturatori, ma anche, tramite la confessione, di collaborare con l'esercito estorcendo informazioni ai detenuti».

Per dare forza alla loro accusa, le Madri riportano alcuni passaggi di una omelia del Nunzio, il 27 giugno 1976, tre mesi dopo il golpe militare: «Il Paese ha un'ideologia tradizionale e quando qualcuno pretende di imporre altre idee diverse ed estranee, la Nazione reagisce come un organismo, con anticorpi di fronte ai germi, e nasce così la violenza. I soldati adempiono il loro dovere primario di amare Dio e la Patria che si trova in pericolo. Non solo si può parlare di invasione di stranieri, ma anche di invasione di idee che mettono a repentaglio i valori fondamentali. Questo provoca una situazione di emergenza e, in queste circostanze, si può applicare il pensiero di san Tommaso d'Aquino, il quale insegna che in casi del genere l'amore per la Patria si equipara all'amore per Dio».

Da anni le Madri argentine rivolgono al card. Laghi le accuse ora formalizzate nella denuncia. Il cardinale si è sempre difeso in passato dichiarando che «in quell'epoca non immaginavo nemmeno l'entità di ciò che i militari argentini stavano facendo ai loro connazionali» (intervista all'Ansa, 29 aprile 1995, v. Adista 33/95) e «come potevo fare una denuncia pubblica se non sapevo?» (intervista a «Famiglia Cristiana», n. 22/95, v. Adista n. 41/95). È proprio il «non sapevo» che le Madri hanno sempre contestato. Non poteva non sapere, sostengono, ed è quanto intendono dimostrare con le testimonianze raccolte, e, giacché, sapeva, il non aver denunciato lo ha reso quanto meno complice.

E portano molte testimonianze in tal senso, che si possono leggere qui:

http://www.ecn.org/asicuba/articoli/madres.htm

O vogliamo parlare del nostro indimenticabile pacco pacco, Papa polacco, in visita col suo fraterno amico Pinochet?

http://anticomunismo.8m.com/tata4.html

E si potrebbe continuare così, anche solo rimanendo al '900 (quindi senza bisogno di scomodare l'Inquisizione, le Crociate, le conversioni a fil di spada, l'invasione dell'America del Sud e il genocidio dei suoi abitanti).

Quindi, e la domanda è ovviamente retorica, se di terrorismo si vuol parlare, sicuramente si può fare. Riferendosi senza dubbio a quell'organizzazione del crimine organizzato internazionale che si fa chiamare "Chiesa Cattolica Apostolica Romana".

Amen.