Promozioni 2

Scrivevo qualche tempo fa  delle promozioni dei solerti tutori dell’ordine protagonisti della macelleria messicana di Genova 2001.

Stamani,
come faccio sempre a colazione, mi guardo il televideo
(classico esempio di autolesionismo) e leggo nelle pagine economiche:

SALARI:PERSO IN 5 ANNI 10% POTERE D’ACQUISTO

Oltre il 10% in meno in 5 anni. La perdita del potere d’acquisto dei salari sta assumendo proporzioni sempre più evidenti. Le retribuzioni da lavoro dipendente, infatti, non tengono il passo dell’inflazione, almeno in termini reali. Su 13.000 euro annue, 1.000 euro nette per 13 mensilità, rispetto a dicembre 2006 si sono persi 250 euro l’anno, che diventano 1.395 rispetto al dicembre del 2002.

Questo è quanto emerge da un’indagine Adnkronos che rielabora calcoli di OD&M su dati ufficiali Istat. La perdita del potere d’acquisto è costante negli ultimi 5 anni: -1,9% rispetto al 2006 e -10,7% rispetto al 2002.
 

 

Che non dovrebbe essere una novità per nessuno: è una cosa che proviamo
tutti i giorni sulla nostra pellaccia, quando andiamo a fare la spesa,
quando paghiamo l’affitto, quando paghiamo le bollette, quando ci
arriva lo stipendio ed è già praticamente finito.
 
Non fosse che in questi giorni mi sto leggendo il nuovo libro di Sua
Maestà Sergio Bologna (e chi non lo conosce, peste lo colga), Ceti medi senza futuro?, edito da DeriveApprodi.
 
In questo libro il buon Sergio, tra le tante cose, ci spiega come con
l’accordo del 31 luglio (notare il giorno in cui fu firmato l’accordo)
1992 i salari dei lavoratori dipendenti siano stati di fatto congelati.
E come questo accordo prevedesse, in cambio del sacrificio (vi dice
qualcosa questa parola?) dei lavoratori, una politica di investimenti
infrastrutturali e tecnologici da parte delle imprese, in primis, e
dello stato, poi.
Nulla di tutto ciò accadde, ovviamente: i padroni vissero di rendita
per i successivi dieci anni, lo stato iniziò a tagliare il tagliabile e
a vendere il vendibile per poter entrare in Europa (non prima di aver
chiesto nuovamente sacrifici agli italiani…), e bla bla bla, storia
nota.
 
I dieci anni precedenti, per comodità diciamo fino al 1980, non erano stati poi tanto diversi:

nell’80
la sconfitta operaia a Torino, con gli oltre 20.000 licenziati; nell’85
la sconfitta al referendum sulla scala mobile, e via e via.

Perché dico tutto ciò? E cosa c’entra tutto questo con i macellai di Genova 2001?

C’entra,
perché anche in questo caso abbiamo dei macellai che nonostante la loro
schifosa politica, nonostante il loro conclamato fallimento (ad essere
benevoli), hanno fatto una folgorante carriera:

i
sindacalisti della triplice (qualche anno fa un pezzo degli AK47 diceva
"Cisl, Uil, Cgil, vi pagano i padroni sulla nostra pelle; siete vip vip
vip, vi pagano i padroni …").

Questi loschi
figuri, dall’80 ad oggi (sono buono oggi, e non parlo dell’opera di
pompieraggio e di vera e propria repressione svolta da questa gente nei
’70, soprattutto dal ’73 in poi, per raggiungere l’apoteosi col ’77)
hanno portato i lavoratori al minimo storico delle condizioni materiali
e politiche nella storia del nostro paese:

i
salari crollati e con esso il potere d’acquisto; l’occupazione sempre
più precaria, soprattutto per i giovani; gli omicidi sul lavoro che non
diminuiscono, rimanendo tra i più alti dei paesi industrializzati.

Ma nonstante tutto questo, ‘ste merde non solo non vengono cacciate a calci in culo, ma fanno pure carriera, e diventano Presidente della Camera dei Deputati, Presidente del Senato, ministri della repubblica (che fu tra i firmatari dell’accordo dell’80 che segnò la fine delle lotte alla Fiat); ma come dimenticarsi di Paolone Ferrero,
che invece era tra gli oltre 20.000 cacciati da Agnelli e Damiano (e
Bertinotti, allora Segretario della Cgil di Torino; e Fassino, allora
Segretario del Pci di Torino) nell’80, che oggi fa il ministro nel
governo dei decreti di espulsione per sospetto terrorismo dei cittadini
comunitari, o della "legge Mastella",
con cui si imbavaglia la stampa (manco ne avesse bisogno…) sui
processi; per non parlare della legge Biagi, la Bossi-Fini, etc etc etc.

Poi c’è chi fa il sindaco sceriffo e poi basta che mi sta dando fastidio lo stomaco…

Insomma, giovani, se volete far carriera e
diventare persone di successo, seguite questi esempi, e diventerete
Vip, vi pagano i padroni sulla nostra pelle; siete vip vip vip, vi
pagano i padroni …

PS

dimenticavo: buon anno 🙂

2 risposte a “Promozioni 2”

  1. Sei stato troppo impaziente: avessi aspettato oggi per il tuo post, il collegamento fra il Promozioni num. 1 e num. 2 diveniva auto-evidente. Forse troppo!
    M’hai convinto (mi ero già convinto, ma te ne rendo merito ugualmente) anch’io passo al maggiore partito… Peste mi colga se non lo faccio 😉

  2. Sei stato troppo impaziente: avessi aspettato oggi per il tuo post, il collegamento fra il Promozioni num. 1 e num. 2 diveniva auto-evidente. Forse troppo!
    M’hai convinto (mi ero già convinto, ma te ne rendo merito ugualmente) anch’io passo al maggiore partito… Peste mi colga se non lo faccio 😉

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