“Ragazzi scusateci tanto per avervi consegnato un mondo così”

Quella del titolo è una scritta, dice il manifesto di oggi, che si legge su un muro del quartiere Exarchia di Atene, in Grecia. Il quartiere dove una settimana fa la polizia ha ucciso un ragazzo di 15 anni, Andreas Grigoropoulos.

Una scritta lasciata da una maestra, si legge sul "quotidiano comunista". Una maestra, immagino, di una certa età, sicuramente non una giovane maestra a cui Kossiga sarebbe piaciuto veder tirare mazzate da parte della polizia.

Dopo una settimana di letture la cosa mi ha fatto pensare, mi ha portato a fare i conti col tempo che è passato e a fare un bilancio, iniziale, di questi anni. Con risultati quanto meno scadenti…

Ho quasi quarant’anni, un figlio di 5, vivo nella provincia più estrema, fuori dal mondo; ho iniziato a "fare movimento" a metà degli anni ’80, ora mi sono rimasti pochi progetti, tutti incentrati sul tema della memoria. Oggi, mente leggevo l’articolo di Mastrandrea su il manifesto, mi chiedevo, sulla scia di questa maestra greca, cosa abbiamo lasciato ai ragazzi di oggi?

E sono cazzi…

L’unica cosa che mi posso permettere di dire, hai ragazzi di oggi, è che quando noi eravamo ragazzi ce l’abbiamo messa tutta, a cambiare "lo stato di cose presenti"; e che quando iniziammo noi, a metà degli anni ’80, la situazione non era troppo diversa da quella di oggi (allora le Br, oggi gli islamici, mostri reali ma supervalutati i prospettiva repressiva; oggi gli iphone, ieri la "Milano da pere"; oggi cocaina, ieri l’eroina; i soliti preti di merda, i soliti socialisti, forse un po’ meno fascisti).

Ce l’abbiamo messa tutta, ma come tanti prima di noi, abbiamo miseramente fallito, lasciando ai ragazzi di oggi un mondo di merda, tanto se non di più di allora.

Scusateci.

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