Operaismo on line

Finalmente si può accedere on-line al cd contenuto nel bel libro "Futuro Anteriore", a cura di Guido Borio, Francesca Pozzi, Gigi Roggero edito da DeriveApprodi.

Vi si trovano le interviste ai principali esponenti della tradizione operaista italiana viventi, una bella bibliografia, una ormai vetusta linkografia, le copertine delle riviste di questa importante corrente teorica.

Il tutto qui.

Buona lettura! 🙂

Assassini

Cӏ qualche altro mondo di chiamare chi ha fatto questo?

Avrei voluto scrivere tante cose, ma basta girare per la rete e già si trovano lì, a disposizione.

Addirittura Beppe Grillo scrive cose che mi torvano d’accordo, a parte il solito singulto forcaiolo (in galera, in galera! come se servisse a qualcosa).

Napolitano, mentre gli operai di Torino morivano bruciati, se ne va alla prima della Scala, e via via, di merda in merda, di schifo in schifo. Che travolge oltre ogni dire.

Allora ritorna, sempre, la rima di Assalti Frontali, "voglia di pezzo in mano, con caricatore in pieno", anche se si sa che non servirebbe a nulla, se non a togliersi la soddisfazione.

Allora resto senza parole, e per superare lo sgomento, il baratro, le prendo in prestito. 99posse, 2000, Album "La Vida Que Vendrà", Povera Vita Mia:

 

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Dignità

Alla faccia dei cosi rossi, di quelli che sono democraticamente e liberamente partiti; alla faccia di tutti coloro che tanto ormai le cose non si possono cambiare e poi guarda dove si va a finire; alla faccia dei buoni e cattivi e dei provocatori e poi li ho visti chiacchierare con i poliziotti; alla faccia di chi urla ma poi scondinzola, le dichiarazioni di un imputato al processo ai 25 di Genova 2001, cioè a tutt@ noi.
 
Preso da qui e da qua
 
E, ovviamente, in ogni caso nessun rimorso.

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Promozioni

Stamani sono arrivato al lavoro molto presto, dopo che mi sono alzato troppo presto e dopo aver fatto colazione veramente di fretta. Così ho deciso di fare uno strappo alla regola, e sono andato a fare una vergognosissima colazione al bar. Toh!

E quando fai colazione al bar, la soddisfazione maggiore è, in ordine di preferenza:

  • leggere un giornale sportivo (possibilmente la pagina dell’ippica);
  • leggere un giornale locale (possibilmente la sezione dedicata alla provincia più dispersa e disperata, e dalle mie parti c’è un’ampissima scelta).

Purtroppo i bar vicino a dove lavoro io alle 7 e 30 di mattina sono pieni di studenti e il giornale sportivo diventa irraggiungibile. Ho dovuto così buttarmi sulla seconda opzione, il giornale locale.

Alla fine, però, la scelta è stata felice, perché mi ha dato spunto a questo piccola riflessione tra l’amaro e il faceto.  Leggo infatti su questo giornale la storia di questa professoressa del nord-est, che nel tempo libero di si dedica alla sessualità in rete.

Ovviamente la cosa ha scatenato le polemiche più becere e sono fioccate le richieste di sospensione ("quanti genitori affiderebbero i propri figli alla porno-insegnante?").

Sempre oggi sul manifesto si legge la notizia che il dott. Giovanni Luperi, ex vicedirettore dell’Ucigos, è stato promosso ai vertici dei sevizi segreti.

Che c’entra, direte voi?!

Beh, il dott. Luperi è colui che, la cosa è ampiamente documentata, portò il sacchetto di molotov dentro la scuola Diaz il 21 luglio 2001 a Genova, subito dopo la "macelleria messicana" compiuta dai suoi colleghi.

Com’è ovvio io sono un semplice cittadino, con la sola internet a disposizione (e pure poco), quindi non posso sapere e capire quali siano le vere manovre che stanno dietro a queste situazioni.

Ma, devo ammettere la mia ingenuità, continuo a rimanere estereffatto dall’impunità e dalla sfacciataggine con cui i potenti del nostro paese continuano a superare ogni possibile indecenza.

Se di altri uomini ai vertici della polizia e dei carabinieri, tutti promossi dopo quello che successe a Genova durante le manifestazioni contro il G8, si potrebbe avere qualche dubbio "garantista" (dico per assurdo), di Luperi no, dato che ci sono le foto e i video e le testimonianze in tribunale di quel che fece.

Per fortuna stamani la cosa mi ha preso in "caciara" e non in depressione (meno male, ogni tanto mi succede), non ho potuto fare a meno di collegare la cosa con la porno-proff (sogno segreto di tutti gli adolescenti eterossessuali!) e della schifosa, marcia, fetente ipocrisia che ormai ammorba il nostro paese.

Quindi, W le porno-proff, facessero loro carriera ne migliorebbe pure l’istituzione scolastica, ne sono sicuro :-))

 

Piccolo aggiornamento semiserio:

come dice giustamente il buon beirut  "la volete ancora quella cazzo  di commissione d’inchiesta"?

Volete davvero che coloro che promuovono sta gente ai vertici degli apparati di sicurezza del paese (e se lo fanno non è per caso) giudichino politicamente quello che è successo a Genova nel luglio del 2001?

Ma per piacere… 

Il mondo alla rovescia

Il mondo  va al contrario, non riesco  a pensare ad altro  in questio giorni, ragionando su  quanto è successo con la morte  del tifoso della Lazio di domenica 11 novembre.

A me parrebbe che anche a logica qualcosa non torni:

un uomo ne uccide un altro, sparandogli. Senza che questi lo stia minacciando in alcun modo. Senza che questi stia minacciando nessun altro. Senza che questi, tra l’altro, abbia la possibilità di fuggire, visto che si trova in autostrada e la polizia dovrebbe avere i mezzi per poterlo rintracciare velocemente, senza grossi problemi.

E’ a casa sua, libero (il che, per quanto mi riguarda, non è un problema, visto che considero la galera una cosa da abolire tout court).

Altri uomini e donne, sull’onda di quanto successo sopra, per protestare si mettono a sfasciare cose, senza per questo causare reale pericolo per la vita delle persone.

Sono in galera, e non ne escono.

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A Trenta Miglia Di Mare

A Trenta Miglia Di Mare

Radio Assalti parla
su tutte le bande
sul cielo rovesciato della Serbia
la terra urla
ferma la guerra
c’è chi l’ha preparata ogni giorno
fino qui al non ritorno
a trenta miglia di mare
e il mio nome è: "senza nazione"
nell’ora più importante se viene
sarò il disertore
il sabotatore
quale strada mi risparmia dalla scelta
infame
di votarmi all’assassino migliore?

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wobbly

Con un filino di ritardo leggo un articolo sulla rivista "Collegamenti Wobbly", n. 2, luglio-dicembre 2002.

Pietro Stara vi traccia la storia del rapporto tra "movimento anarchico" italiano e "movimento noglobal".
Un rapporto non semplice, com’è facile intuire, che nello stesso movimento anarchico ha portato a più posizioni, anche conflittuali tra di loro. Come da tradizione. Niente di nuovo, quindi, non fosse che a metà dell’articolo si trova il paragrafo "Col senno di poi", che così inizia:
"Altri anarchici italiani, anche se non ben quantificabili, proposero pubblicamente di stare completamente fuori dalla kermesse giottina, e di finire allegramente e da fikkettoni sulla spiaggia di Varazze (SV)8.

Al di là di questa nota colorata e minoritaria, che pur aveva le sue grandi ragioni, e lo dico senza alcuna ironia, bla bla bla…

nota 8
Venne proposto dal sito-gruppo "Anarcociclismo" e l’indirizzo di riferimento sul web era "Turn-Off G8".

Ovviamente mi è venuto un tuffo al cuore, quando ho letto queste poche righe, e il deja-vu è stato spaventoso. Sia per la quantità di "ragione" che si aveva; sia nel constatare quanto il movimento non fosse pronto allora, e tanto meno oggi, a recepire stimoli di questo tipo, che andavano, e dovrebbero andare, verso la fuga dal visibile massmediatico e per la proliferazione taz-rizomatica di pratiche sovversive (e mò fatti ‘na pera!).

Come andarono le cose si sa, e dopo 5 anni si potrebbe pure iniziare a tirare le file di quella stagione. Partendo dalla constatazione, a mio avviso, che delle potenzialità di quel movimento oggi sono rimasti pochi cocci, molti de coccio e le solite, mefitiche, burocrazie più o meno di movimento.

 

De coccio

Sarà che oggi mi girano particolarmente i coglioni per lo sgombero del CSOA Garibaldi di Milano, sarà che dopo tanti anni non se ne può più di leggere sempre le stesse minchiate dai soliti noti.

Ma mi chiedo lo stesso, è possibile che un giornalista di un "quotidiano comunista", che è stato nel collettivo di gestione di uno dei più importanti collettivi dell’antagnonismo informatico italiano continui a parlare del software libero come di " programmi informatici no-copyright" e "il sistema operativo Linux e programmi applicativi non sottoposti a copyright"?!?!

Si, è possibile:

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Ciao Max

In questi giorni è morto uno dei grandi musicisti del secolo scorso, Max Roach, eccelso batterista afroamericano. Aveva 83, e da che ne aveva 21 rivoluzionò il suonare il suo strumento, in particolar modo nell’ambito del jazz.
Ma questo sarebbe la meno, o almeno, sarebbe "semplicemente" l’ennesima morte di un grande jazzista, in un’epoca che ormai vede in questo ambito in cui i grandi ormai sono tutti abbondantemente sopra i 60 anni.
Ma qui stiamo parlando non solo di un grande, grandissimo musicista, che ha rivoluzionato il suono del suo strumento nella musica contemporanea, ma anche di un uomo che ha lottato per la sua gente, e per la libertà in generale, e che queste lotte ha pagato, anche pesantemente.
 
Per questo voglio ricordarlo, con un bel articolo di Luigi Onori:

Max Roach, il ritmo libero dell’orgoglio «black»

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