Dalla Serbia a Roma

Il ministro Maroni
Il ministro Maroni by UK in Italy

Fonte: Corriere della Sera.

Cito, per chiarezza:

«Il rischio di infiltrazioni nel corteo della Fiom di sabato è elevato, come hanno detto anche le analisi dei nostri servizi, ma la nostra attenzione sarà massima […]. Il rischio è – ha aggiunto il ministro dell’Interno – che alcuni gruppetti, non certo le 20 o 40mila persone che sfileranno pacificamente staccandosi vadano a spaccare vetri. L’occasione è troppo ghiotta per l’infiltrazione nella manifestazione anche da parte di gruppetti stranieri […]”.

Ma facciamoli i nomi, no?! Maroni non si esime:

“A Padova – ha detto il ministro Maroni – mercoledì alcuni esponenti di un centro sociale, tra l’altro invitati alla manifestazione di sabato, hanno occupato la sede di Confindustria padovana imbrattando i muri. Dobbiamo tutti prendere le distanze da episodi come questo”.

Allora, io non sono un fine analista politico, anzi. Sono un vecchio ingenuo, ma mi chiedo come sia possibile che il Sig. Maroni sia ancora ministro dopo quello che è successo martedì, con qualche centinaio di fascisti serbi che si sono praticamente impossessati di una città e di uno stadio indisturbati. Chissà, forse al ministro legaiolo sentir parlare di nazionalisti, di cetnici, di indipendentisti, di fascisti insomma, non crea grossi problemi di “ordine pubblico”. E così questi “signori” sono partiti indisturbati da Belgrado e dintorni, su comodi autobus, hanno attraversato TUTTA la Padania (a noi!), sono arrivati a Genova e hanno fatto il beato cazzo che gli pareva: hanno attaccato gli sbirri per strada, hanno provocato scontri e poi, arrivata l’ora di andare allo stadio, ci sono entrati senza problemi, con tanto di razzi, fumogeni, cesoie, coltelli e ammennicoli vari.

Io se entro allo stadio, mi tolgono pure il tappo dalla bottiglia d’acqua, si sa mai che la lanci verso Viviano…

Quando invece a manifestare sono i pericolosi comunisti (ohhhh!), o peggio ancora gli “estremisti” (cioè tutti coloro che stanno a sinistra di Vendola), allora a quel punto le informative dei servizi diventano scritte sulla pietra, il pericolo “altissimo”, e l’allerta massima.

Buffo, no?