Continuano le novità sull’Operaismo

Car@,

questa volta ci troviamo di fronte ad un gustosissimo piatto: i nostri anonimi amici hanno messo su, con encomiabile tempismo, il contenuto del nuovo dvd allegato al libro di Tommaso De Lorenzis, Valerio Guizzardi, Massimiliano Mita, "Avete pagato caro. Non avete pagato tutto. La rivista Rosso (1973-1979)" edito da DeriveApprodi.

E già che c’erano hanno cambito la veste grafica (un po’ scarsotta, c’è da dire… ma sti cazzi, l’importante è il contenuto) di tutto il sito:

 http://www.autistici.org/operaismo/

Buona lettura, e speriami in altre novità! 😀 

Fausto e Iaio

Questa sera alle 21 saranno 30 anni dall’omicidio di
Fausto Tinelli
Lorenzo "Iaio" Iannucci
, militanti del Centro Sociale Leoncavallo di Milano.

Non voglio mettermi a raccontare la loro storia, che se vi interessa in rete si trova ormai tanta roba [1].

Quello che voglio velocemente ricordare, che magari non viene ricordato dappertutto, è che Fausto e Iaio vennero uccisi due giorni dopo il rapimento di Aldo Moro. Quest’ultimo fatto provocò, ovviamente, grandissimo scalpore, e i sindacati ufficiali, la trimurti Cgil, Cisl e Uil, convocarono immediatamente una manifestazione contro il rapimento e contro il "terrorismo", che a Milano portò in piazza 30.000 persone.

Dopo l’omicidio di Fausto e Iaio il movimento convocò una manifestazione antifascista (perché era chiaro a tutti la matrice dell’omicidio, eccetto che a magistratura e polizia, guarda caso…), che portò in piazza 100.000 persone.

Tanto per non dimenticare dove stava la gente, allora, al di là delle riscritture della storia fatte in seguito dai vincitori di stato.

 Fausto Tinelli Iaio

Fausto Tinelli e Lorenzo "Iaio" Iannucci 

[1]

http://tinyurl.com/2doyw7;

http://www.faustoeiaio.org/html/librobiacchessi.htm;

http://it.wikipedia.org/wiki/Fausto_e_Iaio.

Operaismo on line

Finalmente si può accedere on-line al cd contenuto nel bel libro "Futuro Anteriore", a cura di Guido Borio, Francesca Pozzi, Gigi Roggero edito da DeriveApprodi.

Vi si trovano le interviste ai principali esponenti della tradizione operaista italiana viventi, una bella bibliografia, una ormai vetusta linkografia, le copertine delle riviste di questa importante corrente teorica.

Il tutto qui.

Buona lettura! 🙂

Promozioni

Stamani sono arrivato al lavoro molto presto, dopo che mi sono alzato troppo presto e dopo aver fatto colazione veramente di fretta. Così ho deciso di fare uno strappo alla regola, e sono andato a fare una vergognosissima colazione al bar. Toh!

E quando fai colazione al bar, la soddisfazione maggiore è, in ordine di preferenza:

  • leggere un giornale sportivo (possibilmente la pagina dell’ippica);
  • leggere un giornale locale (possibilmente la sezione dedicata alla provincia più dispersa e disperata, e dalle mie parti c’è un’ampissima scelta).

Purtroppo i bar vicino a dove lavoro io alle 7 e 30 di mattina sono pieni di studenti e il giornale sportivo diventa irraggiungibile. Ho dovuto così buttarmi sulla seconda opzione, il giornale locale.

Alla fine, però, la scelta è stata felice, perché mi ha dato spunto a questo piccola riflessione tra l’amaro e il faceto.  Leggo infatti su questo giornale la storia di questa professoressa del nord-est, che nel tempo libero di si dedica alla sessualità in rete.

Ovviamente la cosa ha scatenato le polemiche più becere e sono fioccate le richieste di sospensione ("quanti genitori affiderebbero i propri figli alla porno-insegnante?").

Sempre oggi sul manifesto si legge la notizia che il dott. Giovanni Luperi, ex vicedirettore dell’Ucigos, è stato promosso ai vertici dei sevizi segreti.

Che c’entra, direte voi?!

Beh, il dott. Luperi è colui che, la cosa è ampiamente documentata, portò il sacchetto di molotov dentro la scuola Diaz il 21 luglio 2001 a Genova, subito dopo la "macelleria messicana" compiuta dai suoi colleghi.

Com’è ovvio io sono un semplice cittadino, con la sola internet a disposizione (e pure poco), quindi non posso sapere e capire quali siano le vere manovre che stanno dietro a queste situazioni.

Ma, devo ammettere la mia ingenuità, continuo a rimanere estereffatto dall’impunità e dalla sfacciataggine con cui i potenti del nostro paese continuano a superare ogni possibile indecenza.

Se di altri uomini ai vertici della polizia e dei carabinieri, tutti promossi dopo quello che successe a Genova durante le manifestazioni contro il G8, si potrebbe avere qualche dubbio "garantista" (dico per assurdo), di Luperi no, dato che ci sono le foto e i video e le testimonianze in tribunale di quel che fece.

Per fortuna stamani la cosa mi ha preso in "caciara" e non in depressione (meno male, ogni tanto mi succede), non ho potuto fare a meno di collegare la cosa con la porno-proff (sogno segreto di tutti gli adolescenti eterossessuali!) e della schifosa, marcia, fetente ipocrisia che ormai ammorba il nostro paese.

Quindi, W le porno-proff, facessero loro carriera ne migliorebbe pure l’istituzione scolastica, ne sono sicuro :-))

 

Piccolo aggiornamento semiserio:

come dice giustamente il buon beirut  "la volete ancora quella cazzo  di commissione d’inchiesta"?

Volete davvero che coloro che promuovono sta gente ai vertici degli apparati di sicurezza del paese (e se lo fanno non è per caso) giudichino politicamente quello che è successo a Genova nel luglio del 2001?

Ma per piacere… 

Il mondo alla rovescia

Il mondo  va al contrario, non riesco  a pensare ad altro  in questio giorni, ragionando su  quanto è successo con la morte  del tifoso della Lazio di domenica 11 novembre.

A me parrebbe che anche a logica qualcosa non torni:

un uomo ne uccide un altro, sparandogli. Senza che questi lo stia minacciando in alcun modo. Senza che questi stia minacciando nessun altro. Senza che questi, tra l’altro, abbia la possibilità di fuggire, visto che si trova in autostrada e la polizia dovrebbe avere i mezzi per poterlo rintracciare velocemente, senza grossi problemi.

E’ a casa sua, libero (il che, per quanto mi riguarda, non è un problema, visto che considero la galera una cosa da abolire tout court).

Altri uomini e donne, sull’onda di quanto successo sopra, per protestare si mettono a sfasciare cose, senza per questo causare reale pericolo per la vita delle persone.

Sono in galera, e non ne escono.

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Ciao Max

In questi giorni è morto uno dei grandi musicisti del secolo scorso, Max Roach, eccelso batterista afroamericano. Aveva 83, e da che ne aveva 21 rivoluzionò il suonare il suo strumento, in particolar modo nell’ambito del jazz.
Ma questo sarebbe la meno, o almeno, sarebbe "semplicemente" l’ennesima morte di un grande jazzista, in un’epoca che ormai vede in questo ambito in cui i grandi ormai sono tutti abbondantemente sopra i 60 anni.
Ma qui stiamo parlando non solo di un grande, grandissimo musicista, che ha rivoluzionato il suono del suo strumento nella musica contemporanea, ma anche di un uomo che ha lottato per la sua gente, e per la libertà in generale, e che queste lotte ha pagato, anche pesantemente.
 
Per questo voglio ricordarlo, con un bel articolo di Luigi Onori:

Max Roach, il ritmo libero dell’orgoglio «black»

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Una lezione a tant* compagn*

Qualche giorno fa mi capita di leggere "il manifesto", che dalla vicenda Caruso ho smesso di comprare per raggiunto livello di schifo, e scorgo l'articolo di uno dei mie amati personaggi: Ivan Della Mea

In questo articolo, che riporto interamente qui sotto, Ivan dimostra quanto sia importante ragionare e come alcune cose che oggi paiono ovvie, banali, se invece fossero fatte ragionandoci "politicamente" cambierebbero completamente di senso.

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Essere vittime non giustifica l’ignoranza

Ieri era il 27esimo anniversario della strage di Bologna, e come al solito si sono succeduti sul palco le varie ipocrite "personalità istituzionali" (cioè gli eredi, e complici morali, dei mandanti della strage stessa). Accanto a questi, e la cosa già dovrebbe fare ragionare – a me fa pure un po' impressione – c'era pure il presidente dell' "ASSOCIAZIONE TRA I FAMILIARI DELLE VITTIME DELLA STRAGE ALLA STAZIONE DI BOLOGNA DEL 2 AGOSTO 1980", Paolo Bolognesi.

Questi, invece di mandare a fare il culo quelli che dovrebbero togliere il segreto di stato sulle informative dei servizi e che dovrebbero andare a far parlare chi sa, si è messo a delirare sugli "amici dei terroristi in parlamento", e parlando pure su Radio24 di Sergio D'Elia s'è scagliato contro chi permette ai "terroristi" di stare in Parlamento.

Ora, vediamo di fare un po' di chiarezza, in tutti sti vaneggiamenti:

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